La Crisi ha colpito gravemente il settore Ecologico e non accenna a diminuire… anzi, dalle ultime informazioni… con tutta probabilità, ci saranno nuove ripercussioni che andranno a colpire il settore:
  • discariche sature
  • termovalorizzatori a pieno regime 
  • inceneritori intoppati
  • impianti che esauriscono gli spazi di stoccaggio (rischio di incendi)

La chiusura del mercato Cinese sta creando il Caos Generale in un settore molto delicato dove continuano gli scontri fra senso civico e opinione pubblica.

La Crisi è Mondiale e non viene percepita solo in Italia…

Questa è la situazione attuale:

La Cina dal 01.01.2018 ha irrigidito i limiti di importazione di materiale riciclabile, infatti ha fissato a 0,5% il limite di impurità.

Il Ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente Cinese ha già annunciato che dal 31.12.2018 ci saranno altre 16 tipologie di materiali, tra cui i rifiuti automobilistici compressi e le imbarcazioni in demolizione.

Per il 31.12.2019 si aggiungeranno altre 16 tipologie tra i quali anche i rottami ferrosi.

L’Export verso il gigante asiatico viene reso pressoché impossibile.

Secondo il report “The Chinese import ban and its impact on global plastic waste trade” condotto da Science Advances, negli ultimi 20 anni, la Cina avrebbe importato il 45% di rifiuti plastici. 

Nel 2016, su circa 56,4 milioni di tonnellate di carta, i cittadini dell’UE hanno gettato circa un sesto di quei rifiuti in Cina…

A questa situazione si aggiunge l’aumento del PIL (dovuto alla ripresa economica) ha fatto crescere la produzione dei rifiuti di ben 2 punti percentuali. (Informazioni riferite dal Report del 2018 del Centro ISPRA)

L’Europa e i paesi più ricchi propagano con orgoglio gli ambiziosi obiettivi dell’Economia Circolare (sistema economico pensato per riuscire a rigenerare/riciclare la massima quantità di rifiuti) e gli ottimi risultati ottenuti…

ma si sono dimenticati al tempo stesso di avere uno sbocco “sicuro” dove far defluire i materiali che non possono essere riciclati.

La situazione è critica come testimoniato dai vari summit sullo Sviluppo Sostenibile e l’Agenda 2030.

I rifiuti urbani che provengono dai territori che non presentano strutture adeguate, mettono in ginocchio gli impianti intermedi, quegli impianti che hanno a che fare con rifiuti speciali e industriali.

Sul giornale LiberoMilano è uscito l’articolo con il titolo:

“Allarme rifiuti in Lombardia Inceneritori vicini al collasso”  

Questo è accaduto perché sono stati accolti troppi rifiuti da altre regioni d’Italia che non hanno mai provveduto a realizzare degli inceneritori. Adesso i depositi liberi dove è possibile fare stoccaggio, sono quasi completamente esauriti.

Oggi, per essere pienamente realisti, NON è possibile gestire il settore ecologico senza avere alle spalle una solida struttura di impianti finali…

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