Dal primo di gennaio 2018, con la conversione in legge del Decreto Legge 2017 n. 91, tutti i sacchetti dovranno essere biodegradabili e compostabili, nel rispetto dello Standard internazionale UNI EN 13432. La normativa italiana recepisce, anche a seguito dell’apertura di una procedura di infrazione nei nostri confronti da parte dell’Unione Europea, la direttiva del 2015 contenente nuove misure sull’uso dei sacchetti leggeri.

 
La legge impone che i sacchetti – comunemente chiamati anche “shopper” – con spessore inferiore a 15 micron siano biodegradabili e compostabili, nonché certificati da enti appositi per quanto riguarda l’idoneità al contatto con gli alimenti. La nuova norma riguarda i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli ancora più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa, oltre a quelli per carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei supermercati. La stessa tipologia di sacchetto deve inoltre essere utilizzata in caso di conservazione di prodotti deperibili sotto regime di temperatura controllata, sia in frigorifero che in congelatore. Questo vale per tutte le attività alimentari: per chi non rispetti la legge le sanzioni vanno dai 2.500 ai 25 mila euro.

Riguardo la possibilità di utilizzare sacchetti portati da casa da parte dei clienti, il Segretario Generale del Ministero della Salute Giuseppe Ruocco non si è detto contrario, a patto che siano monouso ed idonei per gli alimenti. Il riutilizzo di sacchetti determinerebbe invece un rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche. Secondo Ruocco, il titolare dell’esercizio commerciale «avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l’idoneità dei sacchetti monouso introdotti» per accertarsi della loro rispondenza alle norme. 
Per evitare di effettuare tali verifiche su ogni cliente che acquisti prodotti sfusi, e per non incorrere nella sanzione amministrativa prevista per le irregolarità, si consiglia vivamente agli esercenti di mettere a disposizione dei clienti l’acquisto sacchetti idonei, dotati di apposita autocertificazione da parte dei fornitori, prevedendone il pagamento.