Le recenti e gravi notizie che provengono dal mondo del lavoro toscano riguardano 2 incidenti mortali, avvenuti entrambi nel settore tessile e connessi all’utilizzo di macchinari industriali. Quanto successo, indipendentemente dall’esito delle indagini in corso che chiariranno cause ed eventuali responsabilità, deve comunque sensibilizzare le aziende sulla necessità di incrementare il proprio livello di attenzione sul rischio generato dall’uso dei macchinari.

Tra i primi strumenti che datori di lavoro e lavoratori hanno a disposizione oggi per il controllo dei rischi nell’uso dei macchinari industriali sono: l’avanzamento tecnologico e la normativa vigente. Quest’ultima infatti obbliga all’utilizzo delle nuove tecnologie nel modo più esteso possibile, sempre nel rispetto di parametri di sicurezza specifici. Esistono inoltre indicazioni di controllo chiaramente definite su quanto viene immesso sul mercato, ma anche su quanto è già in uso presso le aziende. La normativa spinge infatti anche verso un aggiornamento delle macchine obsolete a più moderni sistemi di sicurezza, spesso con semplici e piccoli interventi di modifica; infatti sul mercato sono disponibili professionisti specializzati in questo settore e gli stessi produttori delle macchine spesso sono in grado di offrire soluzioni d’intervento per l’adeguamento di macchinari di propria produzione.

Il livello di sicurezza dichiarato dalla garanzia del produttore tuttavia, decade automaticamente se non vengono rispettati ulteriori parametri come la corretta installazione, il corretto uso, la corretta e regolare manutenzione. Si tratta di indicazioni che sono presenti in tutti i libretti d’uso che accompagnano le macchine dall’immissione nel mercato fino alla dismissione finale, e che devono essere aggiornati ed integrati in caso di modifiche alle stesse.

Le azioni richiamate riguardano le diverse fasi d’uso della macchina, e vedono quali attori protagonisti sia il datore di lavoro sia i lavoratori. Il datore di lavoro attua la scelta della macchina e del suo posizionamento, ne stabilisce i tempi d’uso, individua il personale al quale affidarla per le attività ordinarie e per le manutenzioni straordinarie, così come è responsabile del corretto utilizzo dei macchinari; l’addetto operatore che ne fa uso quotidianamente deve rispettare le norme di sicurezza e le indicazioni di utilizzo, così come deve rispettare il divieto di manomissione.

I numerosi incedenti e i dati dell’INAIL fanno emergere di fatto che non si può più ritenere sufficiente la sicurezza tecnica della macchina, seppure l’avanzare della tecnologia abbia fornito strumenti utilissimi alla riduzione delle probabilità e della gravità degli incidenti. Altri importanti parametri di controllo del livello di rischio in azienda sono infatti le scelte di tipo organizzativo e gestionale delle attività, nonché l’informazione e soprattutto la formazione specifica del lavoratore, e dello stesso datore di lavoro. La formazione non a caso rappresenta uno degli elementi cardine del Testo Unico del 2008: necessaria per il primo approccio alla macchina, è indispensabile anche successivamente, poiché i periodici richiami ai rischi presenti e alle corrette procedure da applicare spingono al mantenimento del livello di attenzione adeguato, ed evitano l’assunzione inconsapevole di comportamenti sbagliati, che ripetuti in modo abituale incrementano pericolosamente le probabilità di infortunio.

Benché le fatalità possano accadere è probabile che la causa delle recenti morti avvenute sia stata proprio l’aver trascurato alcuni degli aspetti appena richiamati, che solo se applicati nel loro insieme contribuiscono al reale controllo del livello di rischio dovuto all’uso di macchine in azienda.