Con la ripresa delle attività lavorative e con l’attuazione di procedure di prevenzione e protezione dal rischio di infezione da Covid-19, una delle questioni da affrontare è la valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro.

Per farlo occorre porre attenzione sulle caratteristiche che vengono a determinarsi nei diversi ambienti, postazioni e spazi lavorativi, a partire dalla valutazione dell’influenza di diversi fattori:

  • Ricambio dell’aria – naturale, meccanico, centralizzato e non, riorganizzando le frequenze e le modalità delle manutenzioni in funzione degli attuali rischi per la salute;
  • Parametri microclimatici strettamente connessi con la salute – si va incontro alle alte temperature ed elevati valori di umidità relativa dell’aria che è necessario considerare
  • Uso di prodotti e di attrezzature nell’attività di pulizia, sanificazione e disinfezione;
  • Carichi di lavoro – anche questi riorganizzati con l’obiettivo di garantire e massimizzare in ogni condizione la protezione della salute dei cittadini, visitatori, clienti e lavoratori, nonchè di assicurare la riduzione del rischio di trasmissione.

L’ultimo rapporto ISS COVID 19 n.5/2020 rev.02, fornisce ulteriori aggiornamenti con nuovi suggerimenti per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti di lavoro.

Tra questi ultimi è importante evidenziare che è rimossa la porzione relativa alla procedura di pulizia settimanale degli apparecchi terminali locali (fancoil o venticonvettore) e che si raccomanda ora di programmare una periodicità di pulizia dei filtri che tenga conto del reale funzionamento del climatizzatore, delle condizioni climatiche e microclimatiche e dell’attività svolta nel locale e del numero di persone presenti.

Attualmente si consiglia una pulizia degli impianti di condizionamento con una periodicità di 4 settimane.

Per essere sempre aggiornato circa gli adeguamenti normativi e i diversi aggiornamenti, contatta il tuo referente tecnico oppure scrivi ad info@archimede.it.