Una storia lunga quella della formaldeide! Si tratta di una sostanza utilizzata in moltissimi settori, dalla sanità alla ricerca, dall’industria all’artigianato. Le sue proprietà cancerogene sono state considerate per molti anni soltanto “sospette” fino al 2014, anno in cui l’Unione Europea ne ha ufficialmente modificato la classificazione e ha introdotto quindi per molte delle aziende che ne prevedano l’utilizzo, tutti gli obblighi previsti in caso di esposizione ad agenti cancerogeni. 
L’entrata in vigore di tali obblighi è stata ritardata da un lungo periodo di transizione che, protrattosi fino al 1º gennaio 2016, doveva consentire alle tante aziende coinvolte di adeguarsi.

E oggi, dopo oltre un anno da tale termine, a che punto siamo? Ancora tante perplessità, soprattutto in tutte quelle situazioni in cui l’azienda ha a che fare con la formaldeide non in quanto materia prima ma come additivo, intermedio o prodotto: in tante realtà infatti, senza la presenza di informazioni attendibili e aggiornate riportate sulle schede di sicurezza e senza una valutazione accurata delle stesse, il Datore di lavoro può rimanere ignaro dei rischi e quindi degli obblighi di valutazione e prevenzione da essi derivanti.

Recentemente le linea guida approvate dalla Regione Lombardia (decreto n 11665 del 15/11/2016) hanno fornito un’analisi dei principali settori lavorativi coinvolti (industria del legno, plastica, metalmeccanica, sanità ecc), anticipando soltanto di poche settimane le linee di indirizzo (regionali) che sempre la Lombardia ha fornito in merito alle implicazioni che il cambio di classificazione della formaldeide ha in materia di emissioni in atmosfera.

Da rischio chimico a rischio cancerogeno a implicazioni di carattere ambientale: una bella patata bollente quindi, rispetto alla quale tutelarsi prima di tutto mediante un’analisi accurata degli agenti chimici utilizzati e del ciclo produttivo messo in atto. Richiedi un sopralluogo da parte dei nostri tecnici per chiariti le idee!